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Articolazioni: meglio Arnica o Artiglio del Diavolo?

Articolazioni: meglio Arnica o Artiglio del Diavolo?

Quando si tratta di alleviare fastidi fisici, la fitoterapia offre due grandi protagonisti: Arnica montana e Artiglio del diavolo. Entrambe sono piante dalle riconosciute proprietà antinfiammatorie e analgesiche, ma sono davvero intercambiabili? Oppure esistono differenze significative nel loro campo d’azione?

Nella pratica clinica e sportiva, spesso si tende ad utilizzare indistintamente Arnica o Artiglio per trattare problemi muscoloscheletrici. Tuttavia, la nostra esperienza decennale – maturata anche nel mondo dei cavalli da corsa – ci ha portato a una conclusione chiara: le due piante agiscono in modo diverso e vanno scelte in base al distretto coinvolto.

In questo articolo mettiamo a confronto le due piante, spiegando perché l’Artiglio del diavolo si rivela superiore nelle problematiche articolari, mentre l’Arnica eccelle nei disturbi muscolari e tendinei. Un confronto che la letteratura ufficiale ancora non approfondisce pienamente, ma che per noi di Officinalis rappresenta una certezza maturata sul campo.

Artiglio del Diavolo: la pianta più efficace per le articolazioni – un’intuizione nata tra i cavalli da corsa

Un rimedio naturale potente, ma poco compreso nella sua specificità

Nel vasto panorama della fitoterapia, l’Artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens) è universalmente riconosciuto come uno dei rimedi naturali più efficaci per contrastare dolori muscoloscheletrici. Tuttavia, c’è una differenziazione fondamentale che raramente viene approfondita nella letteratura scientifica o nei manuali di fitoterapia: l’Artiglio del diavolo è particolarmente efficace nel trattamento delle problematiche articolari, mentre l’Arnica montana, seppur anch’essa dotata di importanti proprietà antiinfiammatorie, mostra una maggiore efficacia se massaggiata in corrispondenza di muscoli e tendini.

Questa distinzione, che non trova ancora ampio spazio nei testi accademici, è frutto dell’esperienza empirica e dell’osservazione di Officinalis; è proprio da una nostra esperienza diretta, nel mondo dei cavalli da corsa, che nasce la consapevolezza di questa differenza terapeutica.


La scoperta empirica nel mondo dell’ippica

Nel laboratorio di Officinalis, la nostra storia è intrecciata da anni con quella degli atleti equini, dove il recupero fisico rapido e mirato è cruciale per la prestazione e il benessere dell’animale. L’occasione di riflessione è nata da i vari episodi specifici, in cui i proprietari e gli allenatori dei cavalli da corsa che presentavano marcate rigidità e affaticamenti a carico dell'articolazione del ginocchio, ripetevano nella grande maggioranza dei casi che l'artiglio del diavolo fosse più efficace nel favorire il recupero e nel lenire la zona.

Abbiamo così introdotto nella routine di trattamento del cavallo da corsa un prodotto al 90% in arpagoside, da Artiglio del diavolo, in forma di gel da massaggio ad uso topico, perfezionando secondo i feedback degli allenatori e del personale che seguiva direttamente il cavallo da corsa.

Parallelamente, su cavalli affetti da fastidi muscolari, più o meno intensi, l’Arnica montana si è dimostrata più rapida ed efficace nel ridurre la problematica localizzata e favorire il recupero, specie quando applicata localmente.

Se funziona sul cavallo, immagina sull’uomo: zero placebo e articolazioni 5 volte più grandi

A differenza dell’uomo, il cavallo non è soggetto all’effetto placebo: non si aspetta di migliorare, né può essere condizionato psicologicamente dal trattamento. Per questo motivo, la sua risposta clinica è considerata più oggettiva e affidabile. Inoltre, l’articolazione di un cavallo – come quella del ginocchio (articolazione femoro-patellare) – può essere fino a 5 volte più grande e massiccia rispetto a quella umana, sottoposta a forze enormi durante la corsa. Se un estratto di Artiglio del diavolo ad alta titolazione è efficace su un’articolazione così imponente, immagina il beneficio su quella di una persona.


Articolazioni e muscoli: due mondi fisiologici distinti, due fitoterapie differenti

L’Artiglio del diavolo, in particolare nelle forme altamente ricche in arpagoside, svolge un’azione lenitiva sistemica e profonda, ma con un'alto profilo di tollerabilità.

L’Arnica montana, invece, agisce prevalentemente sul tessuto muscolare e tendineo, grazie ai suoi sesquiterpeni lattonici come l’elenalina e i suoi derivati (es. elenalina acetato).


L’approccio di Officinalis: dalla pratica alla formulazione

Dall’esperienza con i cavalli da corsa, abbiamo sviluppato un modello di fitoterapia differenziata:

  • Per le articolazioni (come ginocchio, spalla, gomito, polso e caviglia): Artiglio del diavolo ad alta concentrazione, da 5 estratti in sinergia per prendere tutto il fitocomplesso, come abbiamo fatto per Artiglio Bianco 90%.

  • Per muscoli e tendini: Arnica montana, anche questa in alta concentrazione, e ottenuta tramite una varietà di estratti, ossia Arnica gel 90% di Officinalis.

Questa consapevolezza ci ha permesso di ottenere risultati mirati, riducendo i tempi di recupero e migliorando la qualità della vita degli animali trattati – e, successivamente, delle persone, con formulazioni equivalenti.


Conclusioni: intuizione, esperienza e fitoterapia evoluta

La fitoterapia è una scienza viva, che si arricchisce continuamente di nuove osservazioni e adattamenti pratici. Noi di Officinalis crediamo che la chiave dell’efficacia risieda nella specificità d’uso delle piante, riconoscendo che non tutte agiscono allo stesso modo su ogni distretto corporeo.

L’Artiglio del diavolo è la più efficace alleata per le articolazioni. L’Arnica è senza dubbio preziosa, ma dà il meglio di sé nei muscoli e nei tendini.

A volte, una scoperta scientifica non nasce solo dai laboratori, ma dalla corsa di un cavallo e dall’occhio attento di chi lo cura.

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